Riflessioni sull' universo e sul nostro esistere, sul tempo e sulla sua vera natura: l'eternità. Sulla vita, la natura e l'amore quale "trama" del Cosmo.
Riflessioni
sull' universo e sul nostro esistere, sul tempo e sulla sua vera natura:
l'eternità. Sulla vita, la natura e l'amore
quale "trama" del Cosmo.
Leggendo il mio precedente lungo articolo sull'iperspazio ed i fenomeni temporali è possibile rimanere
estasiati, ma al tempo stesso un pò smarriti per la grandiosità degli argomenti
che vengono trattati riguardo gli universi paralleli e l'inimmaginabile "
macchina del tempo".
È
il pensiero che genera la materia. Anche Giordano Bruno ha precorso quello che
è stato detto da Einstein e cioè che dall’energia si ricava la massa (e
viceversa) ed oggi, con la
Teoria delle Stringhe, che dai bosoni, cioè le particelle
mediatrici di forza, quindi le particelle di energia, derivano i fermioni, cioè
le particelle di materia
Non è semplice riuscire a immaginare come possano
esistere delle copie di noi stessi che vivano altre esistenze negli universi paralleli. Sono forse delle proiezioni di noi
stessi che si espandono all'infinito assumendo così una
propria identità in una dimensione virtuale?
Potrebbero
essere "proiezioni" di noi stessi, ognuna con il suo
"quantitativo" di energia che si espandono all'infinito. Io, nel mio
articolo, approfondisco il tema dei paradossi dei viaggi del tempo e giungo a
delle conclusioni che credo siano le più ovvie, dal punto di vista della
scienza.
Come possono queste proiezioni avere una coscienza e una
identità propria, se sono solo delle immagini?
Sappiamo che una stessa particella "prende"
due direzioni: una a destra (a) ed una a sinistra (b). Quindi, in quel momento,
l'universo si scinde in due possibilità: (a) e (b). Le particelle sono
materiali e non immagini. Per quanto concerne i nostri corpi, anch'essi formati
da particelle, non è ancora chiaro se il fenomeno dell'interpretazione a
"molti mondi" di Hugh Everett sia applicabile.
Avremo
quindi delle sequenze di noi stessi che si moltiplicano all'infinito in un
tempo senza fine...infinite copie di noi stessi.
Io
credo che lo studio sul "viaggio nel tempo" e sulla "macchina
del tempo" sia soltanto e soprattutto utile a comprendere in maniera più
chiara la nostra esistenza e se esiste un "destino" o una
"casualità"...
Potremmo
essere forse noi stessi una immagine riflessa….
Tutto
questo serve soltanto a cercare di comprendere l'infinito e l'infinitesimo. Noi
viviamo in un universo che, a quanto sembra, è "olografico", quindi
noi siamo degli ologrammi-corpi formati da superstringhe. L'ologramma-universo
è una delle "storie"-film che proietta il regista Divino o Coscienza
Cosmica, una delle infinite e cicliche storie di questo infinito e ciclico universo
che esiste, è esistito ed esisterà SEMPRE
Ma
tutto ciò che esiste è formato dalle superstringhe. Secondo Giordano Bruno saremmo noi
stessi gli infiniti esseri senza tempo a co-creare la nostra realtà. Uniti e strettamente connessi alla fonte che genera il tutto.
Tutto
è uno ed ognuno di noi interagisce con tutti gli esseri che popolano il
multiverso attraverso una sorta di "entanglement" quantistico
infinito ed n-dimensionale...
Leggendo
l’articolo sulla mente che si riesce a tenere in vita indipendentemente dal
corpo apre la strada nel riuscire a immaginare una forma di vita intelligente
che pensa ed agisce aldilà della materia. Poi il passaggio all'altra
dimensione attraverso le tarlature dei buchi neri. Poter navigare nello spazio senza tempo, nel passato e nel futuro come in un eterno presente. Sembrava pura fantascienza.
In
un altro articolo scrivo che anche l'energia mentale, l'anima
dopo questa esistenza, (vedi esperienze pre-morte, il tunnel, la luce in fondo
ad esso) possa "attraversare" una di queste infinite tarlature...e
navigare con l'IO cosciente nel superspazio in cui passato, presente e futuro
coesistono, non esistono limiti di tempo e di spazio. il corpo astrale può
viaggiare dove vuole, in qualsiasi tempo e/o spazio, anche al centro della
nostra galassia, fino ai confini estremi del Multiverso
Già S. Agostino menzionava questo eterno presente
senza spazio e senza tempo che solo la mente umana poteva contenere e
immaginare (passato presente futuro)
Lui
era un "illuminato" e con le sue "estasi" penetrava nel
superspazio che ho menzionato sopra e lo ha descritto nel modo che noi
conosciamo.
Ognuno
di noi "potenzialmente" può riuscirci, ci vuole soltanto allenamento
e disciplina mentale.
La
macchina del tempo è "dentro" di noi.
Per concludere, io credo che il Multiverso sia
"vivo", un Multiverso Intelligente in cui ogni creatura di ogni
dimensione sia collegata con ogni altra e possa essere definita come una
piccolissima stringa di energia vibrazionale. Le vibrazioni formano la
"personalità" di ogni stringa, quindi di ognuno di noi...E la stringa
"chiusa" iniziale a forma di anello (buco bianco) vibrava di
"AMORE" e si può riconoscere nel Dio informale.
Leggendo
il Maestro Yogananda, è possibile notare che l'induismo nella sua filosofia
predice molte cose che la fisica della Teoria delle Stringhe pian piano sta
scoprendo.
Le
verità orientali mi hanno avvicinato alla Fede molto di più e sono molto
compatibili con il mio credo scientifico..Da qui il mio Blog "Scienza e Fede".
Ma
è possibile parlare di inizio se inizio e fine nello spazio senza tempo non
esistono?
L’inizio esiste per noi che siamo "limitati"
ma per l'infinito esiste soltanto l'IO SONO
È
possibile che tutto ciò che da sempre esiste è racchiuso nel circolo senza fine
di un anello, di una sorta di cerchio.
Meglio
ancora: al di là del continuum n-dimensionale, inizio e fine, come passato e
futuro non esistono. Il circolo senza fine è stato ipotizzato nel lavoro:
"Può l'universo creare sè stesso? In esso si afferma che l'universo è una
sorta di "occhiello temporale", un circolo senza fine...
Penso sia questa l'ipotesi più vicina alla verità…se così la si può
definire: nello spazio senza tempo...
Come
diceva un santone induista: noi possiamo soltanto cercare di capire, e dobbiamo
farlo per evolverci, ma non potremo mai comprendere l'infinito...Sì lo spazio
senza tempo, appunto il SUPERSPAZIO!
Una sua frase del mio amato maestro Prof. Antonio Grablovitz
che colpiva molto la figlia Annasofia era: l'eternità è un attimo ed un attimo
è l'eternità e qui è racchiuso tutto..
Aveva perfettamente penetrato il mistero dell'universo. Compreso di buchi bianchi buchi
neri e multiversi!
Pensiamo alle infinite frazioni che passano da un
numero all'altro: sono infinite. Così da un istante all'altro passano infinite
frazioni di secondo: il tempo quantistico della scala di Planck...
eternità-attimo
= attimo-eternità
Perfetto...
Per l' Eterno presente, ovvero il senza tempo, l'eternità è un attimo che non
finisce mai...
Ricordiamo la dilatazione del tempo, come previsto
dalla relatività di Einstein, ma questa volta all'infinito ed eterna.Quindi, un istante può divenire un miliardo di anni a quella scala quantistica..
In
questo momento mi torna inevitabilmente alla memoria il sublime tema dell'opera
Tristanoe Isotta di Richard Vagner...quel motivo incarna in note musicali
l'eternità
Dieci
minuti possono divenire un'eternità ed il nostro universo, non sarebbe altro
che una "stringa" di un Multiverso infinito..e qui si ricomincia da
quanto già detto prima..e il naufragar mi è dolce in questo mare..
E
noi dei piccoli "quanti" di energia di fronte all'immensità ed
infinità del Cosmo armonioso e ricolmo di Amore...
Viaggiamo
alla velocità delle vibranti e struggenti emozioni che permeano un infinito
pulsante di amore.
In
realtà il pensiero affinato nella sua purezza e consapevolezza allarga il
proprio campo vibrazionale e lo espande coinvolgendo un vasto campo d'azione che interagisce positivamente con
gli altri
La
bellezza delle galassie a forma di spirale aurea, la bellezza dei fiori in un
prato di una valle alpina, la bellezza del mare con i riflessi del sole
all'alba ed al tramonto, la bellezza del cielo stellato, dello sguardo di un
bambino, della persona che ami...
Amore,
che parola sublime e quante vibrazioni emette e con esse crea il TUTTO
Michele Nardelli
Desidero ringraziare la Sig.ra Annasofia Grablovitz,
senza le cui ottime riflessioni questo articolo non sarebbe stato elaborato
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