IL DONO DEL LIBERO ARBITRIO
IL DONO DEL LIBERO ARBITRIO
Ing. Pier Franz
Roggero
Abstract:
This paper describes the free will and the omniscience of the Creator and how they may be reconcile and try to explain.
Il libero
arbitrio è la possibilità per la quale ogni persona è libera di fare le
proprie scelte, tipicamente perseguite tramite volontà,
Ciò si contrappone
alle varie concezioni secondo cui questa possibilità sarebbe in qualche modo
predeterminata da fattori sovrannaturali che viene chiamato destino, oppure da
fattori naturali chiamato predestinazione, per via dei quali il volere degli
individui sarebbe prestabilito prima della loro nascita.
Il concetto di
libero arbitrio implicherebbe che il Creatore, per quanto onnipotente e
onnisciente, scelga di non utilizzare il proprio potere per condizionare le
scelte degli individui.
Per risolvere
questo antichissimo dilemma le menti più geniali e brillanti si sono distinte
per le loro riflessioni e idee sull’argomento.
In ordine
cronologico tra i più grandi teologi che hanno affrontato il problema ci sono
stati: l’algerino Agostino d’Ippona (354-430), Tommaso d’Aquino (1225-1274), l’inglese
Guglielmo di Ockham (1285-1349), il tedesco Martin Lutero (1483-1546), l’olandese
Erasmo da Rotterdam (1466-1536), il francese Giovanni Calvino (1509-1564), lo
spagnolo Luis de Molina (1535-1600), l’olandese Giansenio (1585-1638), il
francese Cartesio (1596-1650), l’olandese Spinoza (1632-1677), il tedesco Leibniz
(1646-1716).
Da tutti questi
dibattiti non emerge però un’idea chiara di come conciliare l’onniscienza del
Creatore con il libero arbitrio.
Infatti potrebbe
sorgere la domanda se siamo o meno dei semplici burattini per cui il futuro per
noi è già stato scritto.
Invece non è
assolutamente così: il libero arbitro esiste e ci permette di scegliere quello
che desideriamo. Ma come si concilia con l’onniscienza del Creatore?
Dobbiamo renderci
conto che non possiamo “ragionare” con il nostro intelletto allo stesso modo di
come “ragiona” il Creatore: siamo dotati
di una intelligenza limitata e finita.
Ma per rispondere a questa
domanda così cruciale e che esiste dalla comparsa dell’uomo bisogna considerare
il TEMPO, un concetto estremamente complesso e da sempre oggetto di studi ma che forse
ci può aiutare a capire il problema.
Il tempo è la
dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi.
Esso induce, per noi, la distinzione per noi tra passato, presente e futuro.
Per il Creatore, essendo
ovviamente tutto possibile, esiste
questa distinzione come per noi ma esiste anche la CONTEMPORANEITA’
degli eventi (che è impossibile per noi) e la coincidenza tra passato, presente
e futuro che sono un tutt’uno.
Esiste e non
esiste il passare del tempo: attenzione che la “e” congiunzione per la
contemporaneità vuol dire che esistono entrambi i concetti, non esiste una
sequenzialità temporale come per noi, dove la causa precede sempre l’effetto e
dove noi non possiamo immaginarci un tempo dove esistono contemporaneamente il passato,
il presente e il futuro.
Egli è a
conoscenza del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro ma NON
interviene nelle nostre scelte.
E’ come dire che
sto vedendo un film di cui conosco già tutta la trama con tutte le azioni degli
attori coinvolti ma non “voglio” intervenire sulla sceneggiatura che è già
stata scritta. Attenzione, però, che la sceneggiatura viene scritta dagli
attori coinvolti e non dal Creatore anche se Egli ne è ovviamente a conoscenza
e non interviene.
Verrebbe allora da
chiedersi che bisogno c’è di vedere un film
già visto, ovvero perchè il Creatore permette la scelta all’uomo se sa
già come andrà a finire?
La risposta sta
proprio nel tempo: il Creatore è l’Increato, il trascorrere del tempo per Lui
non esiste però ovviamente “Vede” o meglio “Sa” tutto quello che era, è e sarà.
Questi tempi che
sono basati sull'assunzione della causalità sono per noi relativi mentre
l’unico vero tempo assoluto ed unico è “dato” e “vive” con il Creatore stesso: “Io
sono colui che sono” è infatti la risposta che, nella Bibbia nell’Antico
Testamento il Creatore diede a Mosè quando Gli chiese il nome (Esodo 3:14). ovvero
il tempo assoluto è una Sua proprietà intrinseca da cui discende tutto il
creato.
Noi esseri umani,
la nostra Terra, il nostro sistema solare, la nostra galassia e il nostro
Universo esistiamo solo grazie al Creatore, non potremmo esistere senza di Lui
e di questo non ce ne rendiamo neanche conto.
La nozione di
tempo dal punto di vista in fisica è dovuta alla due teorie sulla relatività di
Einstein dove lo spaziotempo, è un concetto fisico che combina le nostre
classiche nozioni tradizionalmente distinte di spazio e di tempo
in un solo costrutto unico e omogeneo. e
rappresenta il "palcoscenico" di tutti i fenomeni fisici
nell'universo.
Possiamo quindi
affermare che il tempo è lo spazio che cambia.
Quando scattiamo
una fotografia abbiamo lo spaziotempo all’istante t0, poi quando scattiamo di
nuovo la fotografia dello stesso oggetto dopo un certo intervallo di tempo
abbiamo uno spaziotempo all’istante t1.
Avremo sicuramente
uno spazio diverso dal precedente e quindi il tempo è dato dallo spazio che
cambia.
Vale anche il
viceversa: lo spazio è dato dal tempo che passa; in pratica le 2 affermazioni
sono equivalenti.
Albert Einstein dimostrò
che il tempo è relativo nelle sue due teorie:
- nella prima teoria
, gli orologi che si muovono rispetto ad un sistema inerziale (fermo o a velocità costante) di osservazione funzionano molto più lentamente e quindi il tempo scorre più lentamente per un osservatore che si muove più velocemente di un altro.
Vi è quindi un certo disaccordo,
perché tutti gli osservatori credono che i loro orologi locali sono corretti,
ma questo è dovuto al fatto che il tempo
è relativo e dipende dalla velocità e dalla forza di gravità di un osservatore
rispetto ad un altro.
Questa grande
conquista sul concetto di tempo non va però confusa con il tempo assoluto che è trascendente ovvero "al di là"
rispetto al nostro universo e che è proprio solo del Creatore.
Perciò il libero arbitrio
ovvero la nostra indipendenza e la nostra libertà è il Suo principale dono a
noi, tra tutte le altre creature.
Sta a noi farne
buon uso perché gli attori del film siamo noi, la trama la decidiamo noi anche
se il palcoscenico e tutto il resto dipende dal Creatore che è il regista e il
produttore del film.
Il Creatore pur
essendo a conoscenza già a priori della trama del film ci lascia piena libertà
di scelta: questo è il concetto di tempo assoluto con eventi simultanei oppure
con passato, presente e futuro distinti ovvero con “l’essere e il non-essere” nel
celebre monologo di Amleto nella tragedia di William Shakespeare che sono
contemporaneamente uguali e diversi.
Commenti
Posta un commento