Il Cristo, l'Universo ed il Campo Unificato
Nei giorni scorsi mi sono state poste le seguenti domande:
1)In quale posto nell'universo o dove stazionano Cristo e Maria con corpo e anima? 2)Sono gli unici esseri ad avere questa dimensione? 3)Come si interfacciano con le anime? ------grazie di cuore---aniello
Qui di seguito le mie osservazioni su tali argomenti
Riguardo alle prove scientifiche
dell’esistenza del Cristo, mi voglio rifare all’apparizione di Gesù a Maria
Maddalena che, piangendo per il dolore di non avere trovato più il corpo del
suo Maestro nel sepolcro, sentì la voce (“donna perché piangi? Maria!…) e
“vide” Gesù (che tre giorni prima era morto crocifisso). Maria cercò di
abbracciare il Maestro, ma Gesù glielo proibì dicendo: “non mi toccare, perché
non sono ancora asceso al Padre mio”. Questa frase è stata analizzata alla luce
delle più recenti scoperte scientifiche della fisica teorica, secondo cui
l’universo in cui viviamo è una grande armonia di “particelle” definite
“stringhe” (come una sorta di cordicelle) che, come le corde di un violino,
vibrando creano tutti i tipi di particelle di energia e materia. Esistono due
tipi di particelle: i fermioni, che rappresentano le particelle o stringhe di
materia (elettroni, protoni, neutroni e quark che costituiscono gli atomi) ed i
bosoni, che rappresentano le particelle o stringhe di energia (fotoni,
gravitoni, gluoni che costituiscono le particelle mediatrici delle forze).
Queste sono in “corrispondenza biunivoca”, quindi dalle particelle di massa si
ottengono le particelle di energia e viceversa, secondo anche quanto prevede la
celebre equazione di Einstein E = mc2. Ma cosa c’entra questa sorta
di “lezione” di fisica teorica con Gesù? È molto semplice. Il “corpo glorioso”
del Cristo, appena dopo risorto, era formato da “stringhe bosoniche” quindi non
era della stessa sostanza di cui sono costituiti i nostri corpi, ma di una
sostanza molto più “sottile” più vicina ad una sorta di “plasma-energia”. Una
volta poi “congiunto con il Padre”, sarebbe divenuto un “corpo” formato da
fermioni e bosoni, quindi da entrambi i tipi di particelle (o stringhe) ma non
in “questa” dimensione, cioè quella della nostra esistenza, bensì nella
dimensione del “superspazio” dove non esistono tempo e spazio così come lo
concepiamo noi. In quella dimensione non esiste il “prima” e “dopo”, l’Universo
semplicemente “è”. L’Universo, anche al suo inizio, quando era più piccolo di
un nucleo atomico, quindi una stringa bosonica di forma anulare di energia
praticamente infinita, è soltanto un “evento” di un ciclo senza fine di Big Bang
e Big Crunch, quindi l’alternarsi “eterno” di fasi di espansione e di fasi di
contrazione. Per l’Universo vale quindi, come dice anche il celebre cosmologo
Stephen Hawking, la “proposta di assenza di contorno”. Secondo tale proposta, la
condizione al contorno dell’universo è che esso è chiuso senza contorno. L’inizio
dell’universo, quindi, è analogo al polo sud della Terra, con i gradi di
latitudine che svolgono il ruolo del “tempo immaginario”. (Il tempo immaginario
può essere considerato come un tempo con una direzione perpendicolare a quella
dell’ordinario tempo reale. Il tempo, quindi, diviene una quarta direzione
spaziale). L’universo avrebbe inizio come un punto al polo sud. Via via che si
procede verso nord, i cerchi di latitudine costante, che rappresentano le
dimensioni dell’universo, si dilaterebbero. Il tempo, in quanto misurato in
gradi di latitudine, avrebbe un inizio al polo sud, ma il polo sud è pressoché identico
a qualunque altro punto sul globo. Al polo sud valgono le medesime leggi di
natura che valgono in altri luoghi. L’inizio dell’universo sarebbe governato
dalle leggi della scienza. La proposta dell’assenza di contorno predice che l’universo
inizialmente sia “quasi perfettamente omogeneo”, ma con minuscole deviazioni. Queste
si incrementeranno con l’espansione dell’universo, e porteranno alla formazione
delle galassie, delle stelle e di tutte le altre strutture del cosmo, compresa
la vita. La condizione dell’assenza di contorno è la chiave della Creazione.
Questo ragionamento fisico potrà
benissimo essere contestato, ma è l’unico che sembra essere il migliore per
aprire uno spiraglio alla spiegazione del fenomeno della “resurrezione del
corpo glorioso” del Cristo secondo le conoscenze scientifiche più recenti.
Certamente degli Esseri
Superiori, come il Cristo (incarnazione di Dio Padre) ed anche la Vergine Maria
(Concepita senza peccato e Prescelta tra tutte le creature), una volta
“congiunti con il Padre”, divengono dei “corpi” formati da fermioni e bosoni,
quindi da entrambi i tipi di particelle….Ecco che, quindi, possono benissimo
“interagire” con le anime (o corpi astrali) formati dalla sola energia vitale,
quindi soltanto dalla controparte bosonica….Il Cristo e Maria possono quindi
divenire sia “corpi gloriosi” formati da sole stringhe bosoniche e quindi
“passare” attraverso qualsiasi dimensione possibile esistente in questo
Multiverso, (come il gravitone che può passare attraverso tutte e dieci le
dimensioni previste dalla Teoria delle Stringhe), sia corpi materiali ed
apparire simili a noi umani. Soltanto Gesù e la Vergine Maria hanno queste
caratteristiche fisiche. Ma, come dice anche la religione cristiana, anche noi,
alla fine della nostra “evoluzione” diventeremo come loro (e alla fine anche
noi vedremo il Signore così come Egli è, identificandoci con Lui). Il Cristo può
essere identificato, dato che è formato “della stessa sostanza del Padre”,
anche con il “Campo Unificato”. Il miracolo del cieco di Gerico può essere
illuminante. Difatti, Gesù impastò del fango con la sua saliva e posandola
sugli occhi del cieco gli ridiede la vista. Scientificamente tale prodigio
potrebbe essere spiegato soltanto ammettendo che la saliva di Gesù conteneva le
“stringhe” del DNA di “tutti gli esseri viventi (e quindi di tutte le anime
possibili nate o ancora che devono venire alla luce…). Ecco come quindi la
saliva del Cristo, contenendo le “stringhe” delle cellule del nervo ottico
possono ricrearlo e dare la vista al non vedente. (Questa è solo una delle possibili
spiegazioni derivanti dalle più recenti teorie scientifiche).
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